venerdì 1 aprile 2011

Lo sport agonistico fa bene alla salute?

No.
Il post potrebbe finire qui, qualsiasi agonista anche degli sport più disparati potrebbe mostrare svariate ferite di guerra, dal ciclista, al pallavolista, i traumi, le contusioni, sono all’ordine del giorno. La dove si richiede velocità e preparazioni atletica l’infortunio è sempre in agguato. Se qualcuno dice il contrario o è un cazzaro o non ha mai fatto agonismo in vita sua (diverso è il discorso amatoriale chiaro).
Quindi che fare per non avere infortuni? diventare agonista di cirulla? Se vuoi competere ed essere sicuro di non farti male forse, anche se ho visto troppe partite di cirulla finite a schiaffi per poter consigliare questa temibile disciplina (dovrebbe entrare nel Coni!!!Non so se l'alcool nel sangue in dosi massicce venga considerato dopping ihihih). Fattene una ragione l’infortunio capita però fa di tutto per limitarne il numero e l’entità.
Lo stesso assioma vale a fortiori per le arti marziali, laddove c’è agonismo, dove si spinge il proprio corpo al limite le conseguenze traumatiche sono assolutamente da preventivare.
Ogni atleta agonista salvo rare e geneticamente dotate persone, è soggetto a traumi + o - gravi, l’infortunio è parte integrante dello sport e ci accompagna nel nostro percorso, scrissi tempo addietro un post sull’argomento in una situazione buia della mia carriera agonistica (quella volta i mesi di stop furono tre da me tramutati in due non senza strascichi che ancora pago) e da allora le mie idee pessimistiche non sono cambiate (così come la situazione attuale di infortunato in via di ripresa).
Crescendo ho capito, anche se non sono ancora del tutto convertito, che l’elisir di lunga vita è una grande elasticità, spesso molti atleti io in primis ci siamo affidati alla forza quale elemento fondante della nostra preparazione atletica, ancora adesso credo che una potenza fisica superiore sia un vantaggio enorme nelle dinamiche del combattimento, la forza ti consente di colmare lacune tecniche con azioni brutali (la santa ignoranza), questa però non deve essere la nostra prima arma, un marzialista che basa tutta la sua strategia sulla superiorità fisica nel tempo diventerà un depresso, gli anni passano per tutti ed i picchi di forza e preparazione capitano solo in alcuni periodi dell’anno, inoltre il mantenimento costa molti sacrifici.
Al solito il giusto binomio è un compendio tra le due strade, un corpo forte (non necessariamente erculeo) ma estremamente elastico, l’elasticità è facile da mantenere e differentemente della forza non ha controindicazioni (se non quella di farti sembrare sospetto ihihihh).
Inoltre attenti ai compagni di allenamento. Più mi alleno più capisco come sia importante, specialmente al rientro da uno stop, muoversi con persone che hanno dimestichezza e controllo nel combattimento, se uno ha acciacchi e si sente fragile deve muoversi con compagni “educati” nei movimenti, più tecnici e soprattutto meno bruschi. Ho notato ad esempio che ci sono persone che attraverso una naturale conoscenza del proprio corpo riescono a svolgere movimenti anche repentini e d’impatto, senza nocumento altrui, altri invece che anche nel semplice rolling fanno e si fanno male.
Altro consiglio che do è non allenarsi con sufficienza, né allenarsi sopra le proprie possibilità fisiche (incrementate i carichi gradualmente), un sovrallenamento è pericoloso quanto un infortunio, in entrambi i casi le possibilità di incorrere in una lesione sono molto alte. Allenatevi duramente, ma rispettate sempre il vostro compagno (la sua integrità e crescita permetteranno a voi di crescere di conseguenza).
Detto questo se siete infortunati e vi sognate in continuazione di lottare, non sentitevi pazzi, siete semplicemente dei lottatori … pregate semplicemente Iddio che nessuno vi molesti in queste crisi di astinenza (pregate per il bene del malcapitato ovviamente).


Durabo” direbbe il mio fratello - scoppiato di Lavagna - “resisterò (nel tempo) ”, ovvero nonostante le avversità, gli infortuni, le rotture di coglioni io ci sarò, questo è il mio modo di affrontare gli infortunii e credo che le “belle” persone con cui ho l’onore di condividere la materassina la pensino come me.
RGC Sestri diversamente belli.

4 commenti:

Giulio Candiloro ha detto...

Siccome sono un grandissimo scustumato, ti fotto l'articolo e lo schiatto direttamente sulla pagina FB della Nova..... senza chiedere il tuo consenso ovviamente!

Vanni Altomare ha detto...

Sempre sante e sagge parole... quanta verità! Lo sport agonistico fa male, al contrario del tanto praticato fitness!!! Ma ora una domanda serpeggia nella mia mente... che cos'è la cirulla???

Davide Loca ha detto...

Lo sport agonistico fa male alla salute, sopratutto quella di chi è amatore e si allena con agonisti, cercando di tenere gli stessi ritmi di ventenni o atleti avanzati.Ma purtroppo anche da amatori si è rosi da un tarlo....
La cirulla è un gioco di carte simile alla scopa (dove però bisogna fare 15 per prendere) anch'essa competizione molto fisica molto accesa e molto etilica generalmente praticata in circoli e osterie.

spartamma ha detto...

- Circoli ed osterie Liguri (mi pare sia diffusa solamente da ste parti)...
- Accomodati pure scostumato, a sto punto farò lo stesso pure io.
A.L.