Ultimamente il nostro bel comune, Sestri Levante (Genova), è balzato alle cronache per vari episodi di violenza giovanile (atti vandalici, bullismo e varie aggressioni alla persona).
Tempo addietro con alcuni fratelli ci eravamo trovati a discutere sul recente episodio avvenuto a Milano, dove un uomo di origine ucraina aveva ucciso a pugni una madre di famiglia, sotto gli occhi degli inerti astanti.
Ebbene tratto comune in queste deprecabili efferatezze (con le debite proporzioni ovviamente) è l’inerzia e la codardaggine della gente per strada, dei nostri benedetti compaesani, i cosiddetti benpensanti, capaci solamente di risentirsi e parlare, maledire le istituzioni, scendere in piazza e chiedere, chiedere, senza mai farsi un bell’esamino di coscienza...siamo diventati il paese dell’indignazione, una volta eravamo il paese del fare, colmo di gente altruista (o almeno sprovveduta ed impavida).
Arrivati a questo punto credo che tutti, nessuno escluso, ci si debba porre qualche interrogativo, il menefreghismo dilagante, il dire tanto se la sono cercata, la xenofobia (intesa letteralmente come “paura dello straniero” e per questo a mio modo di vedere complesso latente di inferiorità …. Ma saranno loro duri o saremo noi molli?), ed il politically correct.
Qui a Sestri non siamo di fronte ad un problema di integrazione, ma di educazione, di mancanza di svaghi e di una gioventù figlia di stereotipi televisivi (ragazzine troie e ragazzetti bulli…il coronismo per intenderci). La colpa non è dei giovani, almeno non tutta, loro sono figli di una società degenere, bensì di un’intera generazione che si è calata le braghe, che ha dimenticato ed annacquato i valori, che si è scordata di essere testicolomunita. I colpevoli sono gli stessi che non intervengono quando vedono un sopruso, che si indignano, ma non fanno nulla dinnanzi ad atti di inciviltà nel timore di ritorsioni, sono poi i primi che non rispettano le code e che si infuocano per questioni di viabilità (begli esempi!!!).
E’ scomparso il senso di comunità per fare il posto a quello del branco.
A coloro che mi chiedono corsi di autodifesa (specialmente femminile) io rispondo picche, sapere due mosse non vuol dire che si sia in grado di usarle all’occorrenza, non si può in qualche mese fare ad una persona un trapianto di testicoli chiaro, né armarsi è la soluzione, la gente armata è semplicemente insicura e complessata, e l’insicurezza è dilagante visto l’alto numero di persone che gira quantomeno con una lama (venite e provate ad allenarvi come gli agonisti ed i cambiamenti forse arriveranno).
Nel nostro piccolo uno dei valori che noi anziani (RGC Sestri) cerchiamo di trasmettere è il rispetto per il prossimo, non la paura, facendo sentire le persone parte di qualcosa, una coperta per pochi, senza aggressività chiaro ma presente, utilizzare valori familistici all’interno di un gruppo è questo, con i suoi pro e i suoi contro. Questo comporta che qualora ci fossero dei fratelli disgraziati, si controllano e talvolta gli si “tocca il tempo”. Compito dei fratelli maggiori è preoccuparsi dei minori. A prescindere delle conseguenze.
Non verranno mai tollerati attaccabrighe nella nostra famiglia e chi vorrà in futuro farne parte dovrà tenere ben a mente questo monito, sia chiaro questo non significa prostrasi di fronte alle vessazioni, non verranno tollerate nemmeno intromissioni nei nostri confronti o nei confronti di persone a noi vicine, intesa come prossimità spaziale. A buoni intenditori...
2 commenti:
Belle Parole. Mi è piaciuto questo post!!
Fuori i coglioni mondo...
ciao
el CC
Ps adesso torno a firmare petizioni online :-)
ihihihihih
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