giovedì 30 maggio 2013

Le virtù del lottatore di Leonardo Moscatelli

Pubblico il post che ha inserito stanotte nel gruppo facebook Rio Grappling Club Sestri Levante/Genova Leonardo Moscatelli allievo/fratello nonché una delle colonne portanti del nostro allegro ed agguerrito gruppo. 


"Ogni lottatore deve sviluppare sia le qualità fisiche che le 5 virtù e ne deve comprendere l'essenza.
1° virtù : L'UMILTA'
L'umiltà è la capacità di mantenere un comportamento di alta disponibilità verso tutti, attraverso il controllo del proprio orgoglio, e ciò consente di rimanere sempre in una condizione di apertura al dialogo. Chi sa non ha bisogno di mettere in mostra il proprio sapere e di vantarsene.L 'umiltà è il risultato del controllo del sentimento dell'orgoglio: restando umili cercate sempre il modo per migliorarvi e di continuare a imparare.Una persona corretta e attenta nei suoi atti coglierà il momento giusto in cui sarà utile

2° virtù: IL RISPETTO
Chi non ha rispetto per gli altri non ne ha per se stesso, non riesce a stimare correttamente la propria persona e, quindi difficilmente riuscirà a stabilire dei rapporti equilibrati con gli altri.Il rispetto si esercita non solo verso i genitori, gli insegnanti, gli amici che ci onorano della loro disponibilità, ma anche verso se stessi, perchè chi non rispetta se stesso-anche nelle proprie debolezze- difficilmente rispetterà gli altri quando manifesteranno le loro.
In palestra ciò significa rispettare la lezione e l'insegnante, accettare il dialogo e lo scambio di conoscenze.
Il modo in cui rispettate gli altri corrisponde al modo in cui meritate di essere trattati a vostra volta.

3° virtù: LA RETTITUDINE
Il comportarsi in modo giusto, che potremmo definire anche come coerenza con i propri principi, è uno stile di vita.La rettitudine richiede che una persona abbia le idee chiare su ciò che è giusto e ciò che non lo è, ed è basata anche sull'umiltà e sul rispetto degli altri

4° virtù: LA FIDUCIA
E' l'aspetto essenziale, la chiave dell'amicizia ed il modo migliore per meritare il rispetto sia nella vita che in palestra.La fiducia in se stessi apre le porte alla fiducia negli altri.

5° virtù: LA LEALTA'
Nella lotta sulla lealtà nasce il rapporto tra l'insegnante e l'allievo, e ciò è il fondamento irrinunciabile per l'apprendimento.Questo non significa abbandonarsi all allenatore in modo remissivo e accettare passivamente qualunque cosa da lui provenga; significa piuttosto essere critici,avere le proprie idee, ma accettare l'insegnante e i suoi principi, seguirli onestamente e lealmente, fino al momento in cui ci saranno ragioni abbastanza valide per andarsene o per restare.Una persona leale non crede a tutti, ma è una persona cui tutti credono.

Molte volte mi fermo a guardarvi,osservo i vostri comportamenti, ascolto le vostre parole...io ognuno di voi vedo queste virtù e penso ne abbiate capito l'essenza..
Buonanotte..ci vediamo domani in palestra brutti bulicci bevitori di orzata!!!"

martedì 21 maggio 2013

"Rio Grappling Club Genova capitolo Primo" di Jelly Jelosio


L'inizio di una nuova era
Non si contano le volte in cui il mio caro amico Riky, mi ha fatto il nome di Andrea Lavaggi, attribuendogli competenza, esperienza e smisurata passione per questo nostro stile di lotta, fatto di sacrifici e fatica, ad ogni livello lo si voglia praticare, con serietà, dall'agonista all'amatore, tutti avranno da sudare, da prendere, da dare e da riflettere.
Ebbi l'ardire di andarlo a conoscere una domenica di agosto, nella palestra di lotta olimpica dove tuttora si allena in estate, e dopo un breve riscaldamento ed un sorriso fraterno mi regalò un centinaio di finalizzazioni della più svariata natura, le standard, quelle jappo, brasiliane, dell'est europa, per poi stupirmi con compressioni ed in fine qualche mossa sporca del suo repertorio personale.
Presi fiato e cominciammo a parlare, di lotta, di noi e di come fossi giunto all'idea di contattarlo: gli spiegai il mio percorso, le mie necessità e dopo una stretta di mano, tornai verso casa con il collo a pezzi e un buon presentimento, che nel giro di un anno e mezzo si è tradotto in un corso di grappling nuovo di zecca, a Genova.
Bilancio bimestrale Rio Grappling Club Genova
Appuntamento sulla materassina della palestra di lotta "COLOMBO", sotto la gradinata nord.
La struttura, spartana, funzionale e gli atleti che oltre ad essere le colonne portanti ne costituiscono il tessuto sociale, fanno capo al maestro Giuseppe Bognanni, medaglia di bronzo a Monaco nel 72 e vera leggenda della lotta, sempre pronto, con umiltà esemplare, a dispensare consigli, anche agli ultimi arrivati come noi.
Il primo embrione di corso è composto da un pugno di grappler, un paio di judoka e con mio grande piacere, un manipolo di ragazzi alle prime armi, che capiscono e sposano subito la filosofia del gruppo ritagliandosi un ruolo attivo nel lato goliardico e uno inevitabilmente passivo sotto le docce: scherzo.
Le lezioni durano poco meno di 2 ore, e spaziano tra acrobatica, circuit training, debiti di ossigeno propedeutici alla tecnica che si vorrà approfondire e a conclusione l'immancabile e fondamentale sessione di sparring.
Nell'arco di questi 3 mesi l'alternarsi di ospiti sulla materassina e lo scambio con i lottatori di libera presenti in loco hanno di certo spinto ad un livello superiore la nostra banda, che da praticamente subito, forte dell'appoggio di una nutrita compagine di fratelli agonisti Sestresi, si è schierata in competizione, riuscendo a vendere cara la pelle, vincendo, perdendo ma sempre lottando, aggressivi ed ignoranti come vuole la tradizione ed il nostro fratello e Maestro Andrea Lavaggi.

lunedì 20 maggio 2013

Un tranquillo venerdì al Rio Grappling Sestri.

Questo venerdì 21 persone sulla materassina al Rio Grappling Club Sestri (nella foto le due fanciulle assenti ingiustifcate eheheh).
E' bello ritrovarsi a fine maggio sulla materassina con cotanti fratelli, quest'anno si è lavorato molto duramente, come sempre aggiungo, qualcuno lo si è perso per strada (peccato), altri latitano un po', ma il loro faccione lo portano sulla materassina, il gruppo è al solito goliardico, numeroso ed agguerrito.
Rio Grappling Club Sestri ...Belli dentro

giovedì 16 maggio 2013

Maestro di Grappling e cintura nera (Fila grappling)

Chi mi conosce da anni sa quanto poco risalto do alle cinture ed ai gradi.
Sin dai miei primi passi marziali ho sempre considerato più che il colore delle cinture l'esperienza - specialmente agonistica - quale termine di paragone e metro di giudizio.
La ragione di questo modus procedendi è facilmente intuibile, spesso "i gradi" vengono attribuiti per anzianità, per politica, soldi, etc etc.
Nel no gi in particolare trovo difficile l'attribuzione di una graduazione specialmente per cinture (non essendo prevista la presenza di un'uniforme pare superflua...eccezion fatta per la luta livre brasiliana, dove cmq la divisa prevede un pantalone di kimono).
Alcune settimane fa, ho ricevuto una mail che mi ha comunque molto gratificato, la federazione mi ha insignito del grado di cintura nera e del titolo di Maestro di grappling per meriti agonistici (il più alto grado previsto dalla Fila per un insegnante di questa disciplina), onorato per la cintura, ancora di più per il titolo di Maestro (attualmente in Liguria siamo solo in due io e l'amico Igor Ercole), questo titolo comporta una facoltà, la possibilità di formare istruttori di grappling (aspiranti allenatori, allenatori etc etc., attribuire cinture etc etc)
Se da un lato un maestro deve promuovere la disciplina, favorendo lo sviluppo di nuove realtà ampliando il + possibile il numero di praticanti, d'altro canto, a mio modo di vedere, non deve regalare gradi e titoli ad insegnare senza aver seriamente valutato sia il ivello, sia la probità di coloro che avranno titolo ad insegnare sotto il proprio nome.
Pertanto, per chi volesse iniziare un percorso formativo con il sottoscritto si sappia che: 1) non regalo nulla, né vendo alcunché, 2) Ci vogliono anni di esperienza (quantomeno in discipline affini) 3) Salvo alcune eccezioni (età avanzata, comprovato livello tecnico etc etc) pretendo esperienza agonistiche consone al grado che si vuole raggiungere, 4) Non voglio perdi-braghe in giro ad allenare graduati da me.
In soldoni non ho intenzione di effettuare un'espansione virale, dando fiducia al primo scappato di casa proveniente da stili non affini, di fantocci ne circolano parecchi, voglio essere a posto con la coscienza.
M. Andrea Lavaggi (suona mezzo bene) presente.

Luta Livre


Durante il periodo a cavallo tra il 24 aprile ed il primo maggio sono andato a trovare a Parigi Flavio Santiago "Peroba" il mio maestro di Luta Livre.
Nell'occasione in questa trasferta francese sono stato accompagnato dai miei due allievi Emanuele "Dieta" Valenza e Leonardo "incu" Moscatelli. 
Sparring di altissimo livello la sera, calistenia nel parco con i miei due fratelli al mattino e turismo con Flavio in giro per Parigi (che è stato un ottimo cicerone), sono stati 4 giorni all'insegna della lotta e del divertimento.
Siamo stati accolti in famiglia sia nell'accademia di Nanterre sia al Kos Team di Kostia Schlaccoff, con sparring veramente duri (mi sembrava di essere in gara) e corretti, conditi con tanta tanta tecnica.
Confesso di trovarmi veramente bene nel praticare questo stile, Flavio ha un modo di lottare molto simile al mio (solo in versione 2.0 deluxe ehehhe  estilo Brunocilla) fatto di controllo e passaggi di guardia, ho deciso di continuare questo percorso ed approfondire questa disciplina, poco conosciuta in Italia, pertanto i miei viaggi/violenza in Francia saranno sempre più frequenti.
Ringrazio tutta l'equipe Flavio Santiago per l'accoglienza, See U Soon